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“Possiamo pensare e sostenere, visto come stanno andando le cose, che questi database saranno integrati nel Registro 2.0, che verrà applicata la normativa sull’obbligo di titoli abilitativi per svolgere attività di istruttori sportivi e che, di conseguenza, solo chi sarà presente in questi elenchi potrà ricevere l’agognato e desiderato compenso sportivo (esente fino a 10mila euro).

Benché pochi se ne preoccupino, per quanto riguarda istruttori, allenatori e maestri di disciplina, è previsto che ognuno di questi soggetti debba avere una certificazione rilasciata da:

  1. C.O.N.I. – Comitato Olimpico Nazionale Italiano;
  2. Federazioni Sportive o Discipline associate riconosciute dal C.O.N.I.;
  3. Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal C.O.N.I.;
  4. Università tramite le Facoltà di Scienze Motorie;
  5. Enti equiparati (es. Associazioni e Albi Professionali e/o di Categoria, Accademia di Danza, ecc).

Attenzione: i patentini devono essere emessi direttamente dai suddetti Enti preposti o dalle federazioni riconosciute dal C.O.N.I. e non in modo indiretto. Il significato è che se un’associazione sportiva (federazione privata) erogherà direttamente attestati, brevetti, o titoli fornirà ai propri allievi e tecnici un titolo associazionistico con valore esclusivamente nel proprio ambito ma che non fornirà nessuna garanzia legale e fiscale, a meno che l’associazione sportiva Italiana abbia stipulato una convenzione nazionale con un Ente riconosciuta dal C.O.N.I. per il rilascio dei relativi attestati o Federazione. Federazioni, Associazioni ed enti che in Italia propongono formazione (talvolta fatta anche molto bene) non a marchio e riconoscimento CONI, ma con valore PRIVATISTICO sono ad esempio: FIF (Federazione Italiana Fitness) ISSA ITALY, ELAV, FiSPIN, FISAC (Federazione Italiana sport acrobatici e coreografici).